venerdì 28 maggio 2010

GLI AMANTI


figura numero VI degli arcani maggiori dei tarocchi occupa la terza ed ultima posizione del secondo ternario. La versione classica raffigura Cupido che dall'alto prende di mira con il suo arco un uomo al centro affiancato da due donne che sembrano discutere animatamente. La freccia di cupido indica la direzione verso cui si trova il giovane, con ciò si vuole intedere che c'è una grossa responsabilità nel momento in cui si sceglie il proprio patner e non si devono prendere alla leggera sentimenti così profondi come come l'affetto e l'amore: dolore e amore sono come la freccia di una stessa medaglia, il cui valore non si misura con criteri materiali.

La ricchezza cromatica della figura degli amanti spicca fra le altre carte dei tarocchi. Il vario colore dell'aura che circonda Cupido - che si trova al centro stesso di una idilliaca luce solare che emette e diffonde per ogni dove i suoi raggi rossi, gialli e blu - così come le frande della tunica dell'uomo, sono un simbolo del contrasto, dell'ambivalenza, dello sconcerto e dell'insicurezza al momento di prendere una decisione di grande importanza.

Anche la freccia con cui Cupido carica il suo arco indica la convenienza di fortificare la nostra conoscenza con la vera sapienza per risolvere, così, i nostri affari - soprattutto quelli che si presentano con un'inusitata gravità - e saper distinguere quale sia la corretta libertà d'agire, il giusto cammino e la risposta appropriata.

Da un punto di vista mitologico, la sesta figura degli "Arcani Maggiori" dei Tarocchi è frequentemente associata all'Eroe Ercole che, secondo la leggenda classica, dovette scegliere tra la virtù e il viszio, il bene ed il male, la luce e l'ombra.

Tutto ciò comporta incertezza e pone in una difficle posizione, in un crocevia dove le circostanze della vita portano ad erigersi a protagonisti di storie sgradevoli e indesiderate.

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